Il commissario Spinelli e i sepolcri imbiancati

Il commissario Spinelli e i sepolcri imbiancati

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La prima indagine del commissario spinelli, ascolano emigrato a Foggia per amore e ivi rimasto senza il suddetto

È un sabato solitario e malinconico quello del commissario Nando Spinelli: nessun impegno di lavoro, nessun amico con cui uscire, niente di niente. Uno di quei giorni in cui il peso di trovarsi in quella Foggia a lui così estranea diventa insostenibile, e allora meglio mettersi in macchina e tornare nella sua bella Ascoli, da mamma e papà, almeno un buon pranzo si rimedia. La trasferta però viene interrotta sul nascere da una chiamata della questura: un uomo è stato trovato morto nel cortile della sua abitazione, in circostanze sospette.
Supportato dalla sua squadra, uomini e donne ciascuno con i propri pregi e difetti, sogni e segreti, Spinelli porta avanti un’indagine che a ogni passo non fa che delineare la vittima come un uomo caritatevole, tutto casa, chiesa e lavoro, stimato e ben voluto da chiunque lo abbia conosciuto… peccato per quella storia cui tutti accennano: e se non fossero soltanto pettegolezzi delle solite malelingue?
In una città calda e assolata, il commissario Spinelli – al suo esordio nella vasta e variegata scena del giallo italiano di provincia – si muove tra gente diffidente e insieme generosa, a disegnare una realtà tanto inaspettata quanto autentica.

 

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Sull'autore

Alfredo Ricciardi

Alfredo Ricciardi, ingegnere, è nato nel 1974 a Foggia, città nella quale, dopo una breve parentesi statunitense, tuttora lavora e vive, con la moglie e le figlie.

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