Il concetto di identificazione proiettiva La sua nascita e la sua evoluzione

Il concetto di identificazione proiettiva

La sua nascita e la sua evoluzione

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Per primo Freud, poi Abraham e Ferenczi, come pure Anna Freud, contribuirono a delineare la nozione di 'identificazione', ma il concetto di 'identificazione proiettiva' fu introdotto nel linguaggio della psicoanalisi nel 1946 da Melanie Klein. Il concetto kleiniano di identificazione proiettiva ha sollevato un inusuale interesse tra gli psicoanalisti, sia per il suo ipotetico ruolo nello sviluppo infantile sia per avere gettato nuova luce sulla comunicazione tra paziente e analista. Esaminando i lavori editi e inediti presenti nell'Archivio Melanie Klein, le autrici risalgono alle origini del concetto e ricostruiscono la sua successiva evoluzione nell'opera dei kleiniani inglesi, nonché la storia di come esso sia stato accettato o rifiutato o trasformato da parte di analisti di diverse scuole psicoanalitiche in Gran Bretagna, Europa e America.

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Sull'autore

Elizabeth Spillius

ELIZABETH SPILLIUS, antropologa, psicoanalista didatta e membro del Melanie Klein Trust, ha studiato psicologia all'Università di Toronto, antropologia sociale all'Università di Chicago, alla London School of Economics e al Tavistock Institute of Human Relations, e psicoanalisi presso L'Institute of Psychoanalysis di Londra. Esercita a Londra e partecipa attivamente all'organizzazione didattica della British Psychoanalytical Society. Ha curato la pubblicazione di fondamentali volumi sul pensiero kleiniano e nel 2011 ha contribuito all'edizione del New Dictionary of Kleinian Thought. Tra le sue pubblicazioni in campo antropologico ricordiamo 'Family and Social Network'.

Edna O'Shaughnessy

EDNA O'SHAUGHNESSY, analista supervisore della British Psychoanalytical Society, è giunta alla psicoanalisi dalla filosofia. Dal Sud Africa si è trasferita negli anni cinquanta a Londra, dove si è formata presso la Tavistock Clinic, supervisionata da Esther Bick, Betty Joseph e Hanna Segal, e presso la British Psychoanalytical Society, sotto la supervisione di Roger Money-Kyrle. I suoi numerosi scritti sono incentrati in particolare su due aree di ricerca: le organizzazioni difensive della personalità e il Super-io abnorme.

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