La coscienza del paesaggio Armando Dillon e la tutela in Liguria

La coscienza del paesaggio

Armando Dillon e la tutela in Liguria

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Per il paesaggio gli anni Cinquanta sono anni di attesa e di lotta. La legge 1497 del 1939 sulle bellezze naturali, offriva all’Italia repubblicana una concezione del paesaggio come nesso inscindibile di natura e storia, e introduceva l’idea della pianificazione paesaggistica. Ma nell’Italia della speculazione edilizia e della nascita del turismo di massa la tutela del paesaggio è tutt’altro che pacifica. In pochi anni l’assalto al territorio appare in tutta la sua evidenza. Solo pochi sembrano consapevoli di quello che sta accadendo: Armando Dillon è tra questi. Soprintendente ai Monumenti della Liguria dal 1955 al 1964, la sua storia racconta il tentativo di molti intellettuali italiani, impegnati per garantire un altro futuro al paesaggio italiano.

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Sull'autore

Andrea Canziani

Andrea Canziani Dottore di ricerca e Specialista in restauro dei monumenti è architetto del MIBACT presso la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Liguria; insegna Architectural Preservation presso il Politecnico di Milano; presiede il DOCOMOMO International Specialist Committee on Education+Theory ed è stato Segretario generale di DOCOMOMO Italia. È autore di numerosi saggi sui temi del patrimonio del XX secolo.

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