Lirici Greci

Lirici Greci

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Nel 1940 il poeta Salvatore Quasimodo, Premio Nobel, creava un libro in versi destinato a diventare un classico, traducendo poeti greci arcaici. Un’opera unica e originale, in cui il tratto ieratico e potente del mondo greco si fondeva con la poesia moderna. Oggi Roberto Mussapi, uno dei maggiori poeti contemporanei, crea un suo libro di Lirici greci con analoga ispirazione e intenzione: offrire quel mondo straordinario nella sua molteplice, misteriosa e travolgente potenza. Accanto alle molte traduzioni italiane dei lirici, sull’esempio di Quasimodo, nasce un libro assolutamente originale, un’opera poetica autonoma, un’antologia che non segue alcun ordine cronologico, ma un ordine interno, poetico e drammatico. Un libro coraggioso, dove non si incontrano soltanto i grandi lirici, Alceo, Mimnermo, Archiloco, accanto alla regina Saffo. Mussapi unisce le voci dei tragici: traduce e mette in scena quella di Prometeo che si alza a difesa dell’uomo, le voci di Sofocle e Euripide, voci della tragedia, nate per risuonare nei teatri, accompagnano quelle dei lirici, nate come soliste, accompagnate dalla cetra. L’introduzione è di Giulio Guidorizzi, celebre grecista e contemporaneamente interprete del mito, dell’inconscio, e della magia nella letteratura.

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Sull'autore

Roberto Mussapi

Roberto Mussapi, nato a Cuneo nel 1952, vive a Milano. Considerato uno dei maggiori poeti italiani contemporanei, è anche drammaturgo, autore di saggi, di traduzioni da testi classici e contemporanei e di opere narrative, tra cui Tusitala (Ponte alle Grazie, 2007), Volare (Feltrinelli, 2008), Le metamorfosi. Il capolavoro di Ovidio raccontato da una grande voce contemporanea (Salani, 2012). La sua opera poetica è stata raccolta nel volume Le poesie, prefazione di Wole Soyinka, saggio introduttivo di Yves Bonnefoy, a cura di Francesco Napoli (Ponte alle Grazie, 2014). Tra i volumi recenti di poesia, La piuma del Simorgh, (Mondadori, 2016), Voci prima della scena. Monologhi in versi, (La Collana, 2017). È editorialista e critico teatrale di Avvenire.

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