New media e letteratura giovanile Quale retorica?

New media e letteratura giovanile

Quale retorica?

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Tutti i media (vecchi e nuovi) sono essenzialmente degli “amplificatori cognitivi”, che ci permettono di estendere e modificare le nostre capacità in termini di adattamento. Il digital turn di fine Novecento ha comportato non solo una diversa gerarchizzazione dei media e la genesi di processi cognitivi distinti da quelli del passato, ma anche la diffusione di nuove modalità di fruizione e lettura di una storia e, di conseguenza, una trasformazione morfologica delle narrazioni, finzionali e non. Nel dibattito contemporaneo si è fatta strada l’idea che le definizioni di giovinezza e adultità richiedano una riformulazione, perché le condizioni economiche, politiche e sociali della globalizzazione hanno fatto sì che precarietà, incertezza e transitorietà, proprie dell’età giovanile, siano divenute tratti che ritroviamo anche nella condizione adulta. L’aspetto connotativo della gioventù e dell’adultità non è più così dissimile, i confini si fanno opachi, le identità ibride, i generi letterari intergenerazionali e le morfologie globalizzanti.

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Sull'autore

Valentina Conti

Valentina Conti è dottore di ricerca in Narratologia e assegnista all’Università di Modena e Reggio Emilia. Con Stefano Calabrese è autrice di Che cos’è una fanfiction (2019).

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